Runner's World Italia - Novembre 2016.pdf

(30490 KB) Pobierz
SCARPE TRAIL
LA NUOVA GUIDA
NOVEMBRE 2016 - WWW.RUNNERSWORLD.IT
RSWORLD.IT
dritte
PASTA PARTY
21
Best
CITIES
Le migliori 5
0 città
americane
per la corsa
vincenti
PER LA TUA PROSSIMA
MEZZA MARATONA
Parola di Coach Fulvio Massini
Alessandro
Fabian, il più forte
atleta italiano
nel triathlon,
special cover
runner per RW
HI-TECH RUN
Qual è il tuo Gps
sportwatch ideale?
Scoprilo a pag. 60
PRINCIPIANTI
INTRAMONTABILE
CORRI E CAMMINA
SPECIALE
SPORT BRA
I REGGISENI GIUSTI
PER LA TUA TAGLIA
Carboidrati Proteine
perfetti per correre meglio
CAVIGLIE
GINOCCHIA
ANCHE
Come ridurre
al minimo il rischio
d’infortuni
+
RW
IERI & OGGI
I MIGLIORI CONSIGLI
DI SEMPRE
MENSILE - ANNO 11 - NUMERO 11
ISSN 1827-2045
5,50
in Italia
LA RIVISTA DELLA CORSA PIÙ LETTA AL MONDO
C
OMPRESSION
S
ELECTIVE
X
PERIENCE
SENTI LA DIFFERENZA !
NUOVO PANT
ALONE A COMPRESSIONE
COMPRESSIONE MIRAT - MANTENIMENTO MUSCOLARE - RISPETTO DELLE ZONE SENSIBILI
A
Ulteriori informazioni su :
it
EDITORIALE
I NOSTRI PRIMI CINQUANT’ANNI
MILLENOVECENTOSESSANTASEI-DUEMILASEDICI:
cinquant’anni di
Runner’s World.
Era una rivista ciclostilata quella che Bob Anderson, studente del Kansas non ancora ventenne,
lanciò a gennaio del 1966 con informazioni di vario genere sulla corsa. Per la prima volta, in
particolare, proponeva articoli di carattere tecnico sul
training & racing,
l’allenamento e le gare.
Si chiamava
Distance Running News e
in quel primo anno fece due sole uscite. Per abbonarsi
bastava un dollaro. Nel 1970 Anderson cambiò il nome della testata in
The Runner’s World
(il “The” fu eliminato nell’arco di pochi mesi), cioè “Il mondo di chi corre”, e la trasferì in California,
affidando la rivista a Joe Henderson e acquisendo come collaboratore il dottor George Sheehan,
che amplificò gli aspetti medici e salutistici della corsa: un’autentica rivoluzione in un momento
in cui in America il running stava diventando un vero e proprio fenomeno di massa.
Il successo di Frank Shorter nella maratona olimpica di Monaco 1972 diede ufficialmente il via
al primo
running boom:
a fine anni Settanta, milioni di americani partecipavano a gare su strada
sulle più disparate distanze e
Runner’s World
cresceva a vista d’occhio e acquisiva sempre maggiore
autorevolezza. Nel 1985 Anderson cedette a Rodale la testata che la portò in Pennsylvania,
affidandola a George Hirsch e Amby Burfoot. I due seppero interpretare al meglio le esigenze e le
richieste di un mondo in continua evoluzione che vedeva crescere la passione per le gare su strada
su qualunque distanza, il numero delle donne che si dedicavano alla corsa, l’esplosione del charity
running e la grande affermazione della tecnologia e dei social media. Il secondo boom, insomma.
Tredici anni fa il timone di
Runner’s World Usa
è passato a David Willey, che ha ulteriormente
rinnovato l’immagine e i contenuti della rivista, già da tempo uscita dai confini americani e “aperta”
ad altre 18 nazioni di altri continenti, dall’Africa all’Australia, dal Sudamerica all’Asia e all’Europa.
Noi italiani siamo “arrivati” undici anni fa, nel 2006. Di quei cinquant’anni di storia ci siamo
impegnati a riportare la filosofia che alimenta da sempre il nostro brand – la ricerca del benessere
attraverso la corsa e non la corsa fine a se stessa – e ad aprire alle nuove proposte che arrivano
dalla vita di tutti i giorni e dal “mondo di chi corre” nel quale ci specchiamo. Anche se il timore
,
che nel nostro Paese permea da troppo tempo qualsiasi iniziativa sembra frenare anche le
cose
di corsa
che altrove vanno invece a 200 all’ora e l’immagine del running italico che vediamo allo
specchio ci appare spesso sbiadita. Basta mettere a confronto i risultati del sondaggio di pagina 39
sull’accessibilità alla corsa delle nostre città e il servizio di pagina 83 sulle
50 Best Running Cities
americane, per rendersi conto del gap che ancora ci separa culturalmente da “mondi di chi corre” più
evoluti. Un raffronto che, anziché scoraggiare, dev’essere di stimolo per crescere, perché oggi è molto
più facile guardare lontano e prendere esempio. Sempre che lo si voglia e si abbia il coraggio di farlo.
Marco Marchei
Il Direttore
Per celebrare i suoi 50 anni
Runner’s World Usa ha
realizzato una
collector’s
edition con
due copertine,
una al maschile e una
al femminile, ciascuna
declinata nei tre periodi
(e relativi approcci di
abbigliamento e accessori)
che hanno segnato la storia
del running, dal primo
boom a quello attuale.
NOVEMBRE 2016
RUNNER’S WORLD
3
Zgłoś jeśli naruszono regulamin